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Come migliorare il rapporto che abbiamo con il denaro?

Aggiornamento: 26 mag 2022


Degli studi fatti da dei ricercatori hanno dimostrato che il denaro è la principale causa di stress negli essere umani. Diceva Freud che le questioni inerenti al denaro sono trattate con lo stesso riserbo e lo stesso imbarazzo di quelle relative alla sessualità.

Nel relazionarci con il denaro diventiamo paranoici, nervosi e inconsciamente attiviamo dei bias i quali ci portando a prendere delle scelte non del tutto consapevoli (vedi pensieri veloci e pensieri lenti, Kahneman). La cosa può diventare ancora più grave nel momento in cui la nostra relazione con il denaro diventi una fobia (Cromotefobia).


Cos’è la crometofobia?

Il termine crometofobia deriva dal greco e significa letteralmente “paura del denaro”. Sappiamo che il denaro è una delle necessità della vita al giorno d’oggi. Senza il denaro non si possono acquistare i beni, non si possono sostenere le spese necessarie al vivere in società e tanto altro. Cosa accade nella mente di un investitore affetto da crometofobia? Come riconoscerla? Sicuramente ogni fobia sottintende un forte disturbo d’ansia alla sua base. Quando si ha paura di qualcosa, questa entità genera uno stato d’ansia diffuso nel nostro organismo e nella nostra mente. Le manifestazioni della fobia possono avere diverse forme ed esprimersi tanto nel corpo quanto nella mente.


Chi lo insegue ad ogni costo, chi lo rifiuta, chi non ne possiede mai abbastanza e chi ha il problema di averne fin troppo. Ma non è solo una questione di quantità.


Ci sono due sostanziali distinzioni da fare: i problemi di soldi e le preoccupazioni suscitate da essi. I primi rappresentano una questione essenzialmente pragmatica: dover far fronte ad una necessità.

Le preoccupazioni associate al denaro sono qualcosa di più pervasivo, traggono spunto dai problemi pratici di cui sopra ma chiamano in causa aspetti “immateriali” e, spesso, non commercializzabili relativi alla nostra identità, autostima e aspettative/obiettivi di vita.

Il denaro funge quindi da “catalizzatore” di tutta una serie di questioni problematiche immateriali relative alla nostra persona, questioni su cui è utile cercare di fare chiarezza anche per rapportarsi ai soldi in maniera più oculata, serena e soddisfacente.


Psicologia del denaro: i soldi fanno la felicità?

Perché i soldi hanno dei significati psicologici così complessi? Freud (1908), a proposito della personalità anale, osservò ad esempio che spesso l’avarizia era una caratteristica riscontrabile nelle persone che caratterialmente tendono a governare rabbia e paura mediante meccanismi ossessivi: cercando di tenere tutto sotto controllo senza mai lasciarsi andare né all’emozione, né appunto spendere denaro con leggerezza.

“Trattenere” il denaro, ponderare ogni spesa rivelerebbe, in questo senso, una perenne indecisione riguardo la scelta migliore, quella con meno rischi e meno imprevisti che porta a rimuginare senza trovare una soluzione.

In altri casi, tutt’altro che infrequenti, i soldi rappresentano un modo per veicolare affetto, il denaro e i beni materiali ad esso associati finiscono per diventare dei sostituti emotivi: si può spendere denaro per compensare il tempo che non si riesce a trascorrere con un figlio, per rimediare ad un problema di coppia e così via.

Ma si può spendere denaro anche per distrarsi dall’ansia o da emozioni disturbanti – il famoso shopping compulsivo, allo stesso modo in cui altri cedono invece alla fame emotiva. Questi comportamenti a volte sfociano della conclamata psicopatologia nascondendo grandi disagi emotivi.

Altro caso piuttosto frequente è quello in cui si associa al denaro – che non si ha ma che si spera di possedere un domani – un potere miracoloso: se solo si riuscissero ad avere più soldi tutti i problemi si risolverebbero! Problemi coniugali, problemi con i figli, problemi di sicurezza in sé stessi, di autostima eccetera…


Psicologia del denaro e bisogni immateriali

È quello che Richard Easterlin (1974) definì il “paradosso della felicità”. Se è vero infatti che, entro certi limiti, la felicità e il benessere percepito dalle persone mostra una correlazione significativa con il livello socioeconomico, superata una certa soglia di “ricchezza” questa direzione sembra invertirsi seguendo una curva che inizia ed essere discendente.

I soldi insomma correlano col nostro benessere sicuramente per quelli che sono i nostri bisogni più elementari, quei bisogni di base che Maslow (1954) individuava nel soddisfacimento delle necessità fisiologiche (fame, sete ecc) e del bisogno di sicurezza.

Pensare che il soddisfacimento dei bisogni come: il senso appartenenza o di essere amati si possa “comprare”, cioè ottenere tramite il denaro è fuorviante, illusorio e potenzialmente dannoso tanto per le proprie finanze quanto per il proprio benessere psicologico.

I soldi sono uno degli ingredienti…

Che fare dei soldi, allora? Servono per vivere bene o, come sostenevano i monaci medievali, rappresentano dei “corruttori” dell’anima?


Dobbiamo riconsiderare i soldi né buoni né cattivi, né un male assoluto né una soluzione magica a tutti i problemi. I soldi possono piuttosto essere considerati come “uno degli ingredienti” utili/necessari ad una vita soddisfacente. Nessuna somma di denaro e nessun bene materiale potrà davvero aumentare la nostra autostima o rendere le nostre relazioni affettive più gratificanti.

Possiamo però utilizzare o procurarci con intelligenza i soldi di cui abbiamo bisogno assegnando loro un posto entro la più ampia “cassetta degli attrezzi” nel nostro progetto di vita.

Cos’è il denaro in fondo se non una riserva energetica pronta a trasformarsi in infinite possibilità? A noi sta non solo avere un’attività che ci consenta di tradurre i nostri sforzi in denaro, ma anche trasformare quel denaro in beni ed esperienze duraturi e di valore.


Qui di seguito ti lascio alcune domande per aiutarti a comprendere meglio come potresti utilizzare al meglio le tue risorse finanziarie.


. . Qual è il tuo rapporto con il denaro?

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2. Il tuo stile di vita è compatibile con quello che guadagni?

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3. In prospettiva futura, credi di poter mantenere lo stile di vita desiderato?

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4. Indica con un valore da 1 a 10 l’importanza che il denaro ha nella tua vita.

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5. Indica con un valore da 1 a 10 il livello di soddisfazione in tale area.


Un abbraccio, ci vediamo lunedi.




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