I limiti nello sport
Aggiornamento: 12 dic 2020
A primo impatto potrebbe risultare banale questo argomento nel campo dell'attività sportiva. I progressi nell'attività sportiva sono essi stessi il continuo abbattimento di quelli che precedentemente vedevamo come limiti con il settaggio di nuovi limiti da superare. Banale? Forse. Scommetto che molti non ci hanno mai pensato, neppure io in realtà. Ma un giorno riflettendo sul mio percorso sportivo mi sono reso conto di ciò. Perché molte volte i limiti sono proiezioni delle nostre paure. Nostre, perché, sia chiaro, lo sto dicendo a voi per ricordarlo anche a me stesso. Lo sport però diventa anche accettazione dei propri limiti. Sì, perché se fosse possibile progredire in eterno Cristiano Ronaldo nel calcio sarebbe considerato un ragazzino al campo dell'oratorio, Roglïc nel ciclismo un cicloturista e Alberto Tomba nello sci un signore in settimana bianca. È chiaro che i limiti VERI e PERSONALI si raggiungano prima o poi. Proprio in questo si nasconde una lezione di vita che come lo sport poche altre cose al mondo possono insegnarci: aggirare i limiti e riuscire a migliorare le varie sfumature della nostra prestazione. La preparazione sportiva è un'arte scientifica. Arte per la fantasia nel riuscire a rendere migliore un'opera già ottima ritoccandola continuamente. Come solo un vero artista sa fare. Scienza perché il nostro corpo è una realtà fisica che sotto sta alle leggi della fisica, appunto, e della biochimica. Questo non bisogna mai dimenticarlo.
Per questi motivi io sono fermamente convinto che lo sport sia essenziale nella crescita personale. Perché ci insegna che i limiti sono settati da noi. Ci insegna che bisogna sempre cercare di abbatterli. Infine, ci insegna che una volta raggiunto il nostro limite oggettivo non bisogna fermarsi, ma semplicemente inventarsi un modo alternativo per continuare il nostro percorso di crescita consapevoli di quel limite. Consapevoli, non intimoriti.